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L’interazione dei colori, l’accumulazione di colori contrastanti, il costante e raffinato
equilibrio tra simmetria e dissimmetria, con quest’ultima a possedere il valore energetico
della composizione pittorica, sono tutte pratiche che giocano un ruolo fondamentale
nella concezione dello spazio del quadro come un luogo di interazioni visive.
Per Rosabal l’aspetto concettuale è lo sfondo per una pratica, che a partire dal colore e
dai suoi “arricchimenti” (contrasti, complementarietà, giustapposizioni, trasformazione…
in altre parole tutte “azioni”) determina contemporaneamente il “figurabile” con ciò che si
vede sulla tela.
Nel 1968 José Rosabal abbandona Cuba per New York. L’arte astratta o “concreta” era, a
Cuba, politicamente mal compresa e non rientrava nei canoni estetici rivoluzionari.
Tra il 1970 e il 1972, Rosabal è professore di Storia dell’Arte al New York City Community
College, e dal 1973 al 1998 svolge attività di Textile Designer.
Il parallelismo con la “storia” di Albers professore a Yale e con l’attività nel design tessile di
Anni Albers è sorprendente.
La riscoperta di José Rosabal artista, il suo grande ritorno alla pittura, è stato reso visibile
dalla doppia mostra (New York e Londra) presso la Galleria David Zwirner, ,Concrete Cuba,
e dall’attività del critico Rafael Diaz Casas con la mostra organizzata a Miami sopracitata.
Ma è soprattutto con il “ritorno” a Cuba con mostre collettive come La Otra Realidad.
Una historia del Arte Abstracto Cubano (2010, Museo Nacional de Bellas Artes, Havana)
e Detrás del Muro 2. 12na Havana Bienal (2015), che la pittura di José Rosabal ritorna a
casa, ma anche e soprattutto ritorna a se stessa… così come brillantemente testimoniano
le opere recenti presenti in mostra a Villa Brivio in occasione del Premio Bice Bugatti-
Giovanni Segantini.
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